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    La lallazione è una fase dello sviluppo linguistico fisiologico del bambino che di solito si manifesta tra i 4 e i 10 mesi di età. È conosciuta anche con il termine inglese BABBLING. La lallazione si manifesta e poi evolve da canonica e variata. Lallazione canonica e variata La lallazione canonica è caratterizzata dalla ripetizione di sillabe composte da una consonante ed una vocale tipo: MA-MA-MA-MA oppure TA-TA-TA-TA. La lallazione variata, invece, è una produzione linguistica più evoluta che si presenta successivamente a quella canonica ed è formata da sillabe piane o complesse, con due o più consonanti diverse: MA-MA-PA oppure PA-PA-MA-NA. La fase della lallazione è molto importante perché la sua qualità è un indice predittivo di come saranno le prime parole del bambino: più la lallazione è ricca di suoni diversi, più il bambino avrà una buona qualità delle prime parole. È importante che: Ci sia un esordio in tempi adeguati della lallazione, intorno ai 6 mesi di età e comunque entro gli 11 mesi. Che sia una lallazione che passa da canonica a variata e quindi che duri almeno qualche mese. Che sia “rumorosa” e frequente: di solito i bambini quando lallano lo fanno molto spesso nei momenti di cura (bagnetto, fasciatoio) o al risveglio e con un buon volume di voce. La Lallazione ad un certo punto scompare lasciando spazio alle prime parole; la lallazione può mischiarsi alle prime parole, coesistendo per un po’ di tempo, altre volte la lallazione può fermarsi all’improvviso tanto che spesso i genitori si allarmano perché il bimbo diventa molto silenzioso. Come detto questo è normale, dopo circa qualche giorno o una settimana, aspettiamoci la comparsa delle prime paroline. Molte fasi dello sviluppo linguistico passano attraverso momenti di apparente peggioramento o blocco o regressione che indicano in realtà al passaggio ad una nuova capacità emergente: se sei un neo genitore, per evitare inutili ansie ti suggerisco il Diario del Linguaggio che ti spiega passo passo le tappe dello sviluppo fisiologico, cosa puoi aspettarti e cosa tenere sotto controllo. Una cosa importante da sapere è che nella lallazione il bambino non ha ancora intenzionalità comunicative; è un puro allenamento motorio che producendo suoni da’ al bambino il piacere di ascoltarsi. L’adulto che risponde a questo primo linguaggio introduce gradualmente nel piccolo la consapevolezza che i suoni da lui emessi provocano una risposta di cura o comportamenti comunicativi a lui rivolti. Curiosità Forse non tutti sanno che il logopedista può monitorare lo sviluppo linguistico del bambino già in questa fase, per esempio nei casi “a rischio” come condizioni sindromiche o nei bambini fortemente prematuri; è addirittura possibile fare una analisi dettagliata della lallazione. Come si fa? Si chiede ai genitori del bambino di registrare a casa la produzione del loro bambino per una durata di almeno 20-30 minuti mettendo insieme diversi momenti della giornata in cui c’è una produzione maggiore di vocalizzi e babbling, tipicamente: quando il bambino è sul fasciatoio mentre fa il bagnetto. È importante che la registrazione venga fatta nel giro di un paio di giorni perché a questa età la produzione linguistica varia anche in soli 10 giorni. Poi, un logopedista esperto in questo ambito, riascolta (munito di cuffiette e computer) la registrazione e trascrive suono per suono. Da questa trascrizione estrapola dati utili a identificare se quel babbling è o meno adeguato alla fase di sviluppo. Si può ripetere dopo un mese o due, se necessario, per valutare se c’è una progressione nella sua qualità. Cosa fare se il tuo bambino non lalla In letteratura praticamente tutti gli autori sono concordi nell’affermare che una lallazione scarsa o assente è indice di rischio per future difficoltà di linguaggio. Consiglio quindi di porre particolare attenzione a questa fase e nel caso notiate una certa tendenza al silenzio, di stimolare il vostro piccolo trovando momenti di gioco-conversazione  faccia a faccia, come per esempio il gioco del cucù, dei giochi di vocalizzi o smorfie buffe. Molto importante è anche rispondere alle sue produzione, semplicemente ripetendo quello che “dice” e creando piccole conversazioni. Il consiglio di tenere un Diario del Linguaggio resta sempre valido, sapete ormai quanto lo consideri uno strumento utile e valido per non cadere in inutili ansie o, al contrario, non sottovalutare segnali di difficoltà: puoi farlo da solo leggendo questo articolo: Come tenere un Diario del Linguaggio. Se invece desideri approfondire lo sviluppo del linguaggio e vuoi essere sicuro che tutto proceda con i giusti tempi, scopri il Diario del Linguaggio di Mamma Logopedista, scarica l’ANTEPRIMA GRATUITA per valutare i contenuti e decidere se fa al caso tuo. Preferisci essere guidato in modo più attivo? Se con tutte le indicazioni di cui sopra tu dovessi notare che la situazione non si sblocca o semplicemente hai l’impressione che ci sia qualcosa che non va e preferisci essere guidato da un esperto, allora il logopedista fa per te. In questo caso puoi decidere tra il corso online sulla lallazione (dura poco più di un’ora ed è pieno di esempi e e consigli ed ha un prezzo accessibile), oppure prenotare una consulenza logopedica personalizzata in cui mi racconterai la situazione e ti guiderò nell’applicare alcune strategie e, magari, rivalutare le cose ad intervalli regolari con un monitoraggio dell’evoluzione linguistica. A volte questa può rivelarsi l’unica strada che riesce a tranquillizzarti e il logopedista saprà dirti se le cose stanno procedendo secondo le attese. Clicca sulle immagini per vedere tutti i dettagli. Iscriviti alla newsletter gratuita per ricevere articoli e aggiornamenti sul linguaggio dei bambini (ricevi anche qualche regalino)!

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